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L’AI al servizio dell'innovazione: le riflessioni degli esperti

Abbiamo raccolto le riflessioni degli esperti intervenuti ai nostri eventi "AI Enabled Experiences - Come l'AI trasforma il business", dove abbiamo offerto un palcoscenico per esplorare le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale (AI) e delle tecnologie agentive nell'ambito dell’innovazione aziendale.

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29.02.2024 - 11 min di lettura
composizione di foto dai nostri eventi passati sulle AI enabled experiences

Negli ultimi mesi, in Sketchin abbiamo raccolto l’attenzione del mondo aziendale e tecnologico, organizzando una serie di incontri nelle nostre sedi di Milano e Roma, Intitolati "AI Enabled Experiences - Come l'AI trasforma il business", questi eventi hanno offerto un palcoscenico per esplorare le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale (AI) e delle tecnologie agentive nell'ambito dell’innovazione aziendale. Il nostro presidente, Luca Mascaro ha aperto la discussione, ponendo le basi per un dialogo approfondito sull'impatto trasformativo dell'AI nei diversi settori.

Luca Mascaro condivide in un webinar il punto di vista dello studio, per raccogliere impressioni e commenti di designer e imprese.

Gli incontri hanno attirato un'audience selezionata di clienti e aziende desiderose di capire come l'AI possa potenziare le loro offerte, razionalizzare le organizzazioni e accelerare i processi di innovazione. Al centro delle discussioni, la capacità dell'AI di affrontare con la sfide precedentemente insormontabili, come la proattività, la personalizzazione estrema e la gestione dell'enorme mole di informazioni che influenzano le operations aziendali.

Al termine degli incontri, esperti provenienti da diversi ambiti hanno condiviso le loro visioni sull'AI, offrendo una panoramica comprensiva delle sue applicazioni, dei limiti attuali e delle prospettive future. Abbiamo raccolto i loro contributi, delineando un quadro delle opportunità e delle sfide che l'AI presenta per il business e la società.

L'AI Generativa e il futuro dell'innovazione

Andrea Taglioni, Global Data & AI Competence Manager in xTech nel Gruppo Bip

Le Generative AI rappresentano una rivoluzione in termini di Information Retrieval and Summarisation, ma è il reasoning la vera frontiera ancora da esplorare. Questi algoritmi sembrano ragionare, ma in realtà si basano su un approccio statistico. Il passo successivo è sviluppare modelli che possano veramente comprendere e valutare le informazioni in modo critico.

L’AI dei LLM (Large Language Model) è più potente di quello che si immaginavano i suoi stessi creatori. La sua stessa natura poliglotta non era stata prevista. Oggi le Generative AI supportano use case in produzione soprattutto nell’ambito dell’Information Retrieval and Summarisation da fonti esogene (il web) e anche endogene (Knowledge base aziendali) in modalità “Search and conversate” con documenti e siti web. Supportano benissimo anche il lato creativo per creazioni immagini, video, codice di programmazione, testi inediti.

Sono a “media cottura” le funzionalità di document generation e comparison: bisogna lavorarci per far capire alle generative la struttura del documento (le sezioni) e la loro importanza relativa nel complesso, per poter ottenere le sintesi delle comparazioni  (es. comparazione CV con Job Description, comparazione di bandi gara con risposte).

La macchina è già in grado di esprimere un giudizio di comparazione complessivo ma non è ancora in grado di capire quanto le diverse sezioni importino per lo specifico caso d’uso

Il lato ancora da sviluppare è la capacità di ragionamento: questi algoritmi in realtà sembra ragionino, mentre invece sotto usano un puro approccio statistico nel generare le risposte.

Lo fanno talmente bene e basandosi su fonti talmente ampie che il tutto appare un ragionamento, ma le frontiere del ragionamento si stanno iniziando ad aprire solamente in questi mesi attraverso i primi esperimenti di AI Reasoning, dove modelli Large Language Models opportunamente addestrati vengono messi in socializzazione o antagonismo per “l’uno per sindacare e controllare o stimolare l’altro”. Questi sono i primi passi che porteranno inevitabilmente le macchine a avviare processi di ragionamento.

L'AI nel Diritto

Giuseppe Vaciago, avvocato, partner in 42 Law Firm

Nonostante l'avanzamento tecnologico, l'AI non può ancora affrontare compiti complessi che richiedono una profonda comprensione del diritto. È fondamentale lavorare su un quadro normativo che possa accompagnare lo sviluppo tecnologico, garantendo al contempo la sicurezza e l'etica nell'uso dell'AI.

I limiti legati alla dimensione legale delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) sono estremamente rilevanti e variano notevolmente in base alle diverse giurisdizioni. Attualmente, in Europa, entrerà a breve in vigore il Regolamento in materia di Intelligenza Artificiale (AI ACT), che introdurrà restrizioni significative per mitigare i rischi associati all'uso dell'AI. Questo regolamento classifica le applicazioni di AI in base al rischio che presentano, con requisiti e controlli più stringenti per l'AI considerata ad alto rischio.
La sua implementazione è essenziale per garantire la conformità e mitigare potenziali impatti negativi sull'etica e sui diritti fondamentali.

Un esempio tangibile di limiti legali è rappresentato dalla necessità, in Europa, di condurre valutazioni degli impatti sull'ambito giuridico, etico e sociale per le applicazioni di AI considerate ad alto rischio. Ciò implica un'analisi approfondita degli effetti che l'AI potrebbe avere su aspetti quali la privacy, la non discriminazione e la sicurezza.

L'esperienza pregressa con il GDPR, la normativa sulla protezione dei dati personali, ha insegnato che l'obiettivo principale sarà ottenere una piena applicazione delle norme stabilite. L'attesa per la creazione di un ufficio dedicato a Bruxelles per la supervisione e l'applicazione del regolamento sull'intelligenza artificiale suggerisce un impegno crescente verso la regolamentazione efficace. Tuttavia, solo il passare dei prossimi mesi potrà indicare se questa strategia avrà successo e se si tradurrà in un'applicazione coerente e affidabile delle norme sull'intelligenza artificiale

Al di fuori dell'Europa, le limitazioni legali possono variare considerevolmente. In Cina, ad esempio, la normativa sembra più orientata alla pianificazione strategica, con meno enfasi sugli adempimenti dettagliati. Negli Stati Uniti, l'Executive Order emanato dal Presidente Biden dimostra una crescente consapevolezza dei rischi associati all'AI, ma la regolamentazione è ancora in evoluzione.
I limiti legali, tecnologici e progettuali nell'ambito dell'AI richiedono una visione olistica e una collaborazione interdisciplinare per sviluppare soluzioni che bilancino l'innovazione con la sicurezza e la responsabilità.

Etica e impatto sociale dell'AI

Fabrizio Rauso, Strategic Advisor

L'AI ha il potere di trasformare la nostra società, ma dobbiamo essere consapevoli dei rischi associati. È essenziale promuovere un'innovazione responsabile, che tenga conto delle implicazioni etiche e sociali, per assicurare che l'AI sia una forza positiva per l'umanità.

L'intelligenza artificiale è emersa come una forza trasformativa, rivoluzionando i settori e plasmando la nostra vita quotidiana. Il suo potenziale per automatizzare le attività, risolvere problemi complessi e generare nuove idee ha innescato un'ondata di innovazione e sconvolto i modelli di business tradizionali. Tuttavia, man mano che l'AI diventa sempre più onnipresente, è essenziale valutarne criticamente l'impatto e garantire il suo uso responsabile ed etico.

Se il potere trasformativo dell'AI è innegabile, tuttavia è anche fonte di preoccupazione. La sua capacità di automatizzare le attività solleva timori di disoccupazione e disruption sociale. Inoltre, le intrinseche distorsioni dell'AI, se non affrontate con attenzione, potrebbero esacerbare le disuguaglianze sociali e perpetuare la discriminazione.

Per sfruttare i benefici dell'AI mitigando i suoi rischi, è fondamentale dare priorità alle considerazioni etiche. Lo sviluppo e il deployment dell'IA devono essere guidati dai principi di equità, trasparenza, responsabilità e non discriminazione.

  • Equità: i sistemi AI non devono perpetuare o esacerbare le distorsioni esistenti nella società. I dati utilizzati per addestrare i modelli AI devono essere rappresentativi e non distorti, e gli algoritmi devono essere esaminati per potenziali distorsioni.
  • Trasparenza: i sistemi AI devono essere trasparenti nel loro funzionamento, consentendo agli utenti di comprendere come vengono prese le decisioni e perché. Questa trasparenza facilita la responsabilità e consente agli utenti di identificare e affrontare potenziali distorsioni.
  • Responsabilità: dovrebbero essere stabiliti chiari framework di proprietà e responsabilità per i sistemi AI. Sviluppatori, utenti e organi di governo devono essere ritenuti responsabili dell'uso etico e responsabile dell'AI.
  • Non discriminazione: i sistemi AI devono essere progettati e implementati in modo da non discriminare individui o gruppi sulla base della loro razza, genere, etnia, orientamento sessuale o altre caratteristiche protette.

La democratizzazione e le sfide dell'AI Generativa

Stefano Di Persio, CEO in HPA

Considerato che oltre il 50% dei progetti di Intelligenza Artificiale non supera lo stadio di PoC (Proof of Concept), è necessario supportare le imprese nella corretta valutazione degli impatti dell'adozione di strumenti IA in azienda. Se come utenti possiamo permetterci di "giocare" con ChatGPT a volte senza troppa attenzione alla qualità delle risposte, alla loro attendibilità e disinteressandosi dell'origine dei testi utilizzati per l'addestramento e di come saranno usati i dati che noi forniamo, un manager d'azienda deve riuscire ad inserire l'IA all'interno di processi complessi e consolidati nel tempo.

Dopo Internet e gli smartphone, siamo certamente all'inizio di una nuova era tecnologica. Negli ultimi cinque anni, le Reti Generative Avversarie (GAN) e i modelli Transformer hanno reso possibile la nascita della cosiddetta AI Generativa e la sua diffusione di massa. Siamo passati da una IA utilizzata solo dalle aziende IT nella costruzione di software e applicazioni per l'industria, alla democratizzazione dell'AI con una disponibilità sempre maggiore di tool che portano alla produzione di contenuti sintetici pressoché indistinguibili da quelli reali e rendono possibile la creazione di nuove applicazioni di AI Generativa da parte dell'utente finale.

Un loop che sta già portando a nuove forme d'arte e a nuove professionalità all'intersezione tra tecnologia e creatività oltre alla nascita di una moltitudine di start-up e nuovi business. Gli impatti sono già sotto i nostri occhi all'interno di centinaia di applicazioni che usiamo quotidianamente ma la velocità di rilascio di nuovi strumenti e l'hype mediatico hanno generato anche un rumore di fondo che disorienta il mercato.

Quale responsabile di una realtà che sviluppa soluzioni AI da oltre 6 anni rilevo da parte delle aziende una maggiore sensibilità al tema dell'Intelligenza Artificiale ma anche la necessità di scorgere - oltre il caos informativo - le reali e concrete opportunità di business. Per le imprese che devono obbligatoriamente traguardare gli investimenti tecnologici in un arco temporale medio-lungo, è importante comprendere non solo qual è lo stato dell'arte della tecnologia ma anche i livelli di affidabilità, trasparenza, sicurezza, obsolescenza e gli impatti organizzativi.

Come individui e come società, dobbiamo essere consapevoli che l'AI già supera qualunque essere umano in ambiti specifici e che entro pochi anni esisteranno sistemi che sopravanzeranno l'uomo non solo nell'ambito della logica, ma anche della conoscenza e della comunicazione. Fare previsioni esatte è impossibile, per la rapidità dell'evoluzione tecnologica e perché - anche se il time to market è sempre più ridotto - quanto disponibile oggi sul mercato è solo la punta dell'iceberg del lavoro che viene svolto quotidianamente nei centri di ricerca.

Riprendendo la definizione di Mo Gawdat, ex responsabile di Google [X], l'AI oggi è come un bambino alieno atterrato sulla Terra. Ha dei superpoteri ma ancora non ne è pienamente cosciente. Saranno gli insegnamenti dell'uomo a trasformarlo in un supereroe in grado di amplificare le nostre capacità nell'affrontare le grandi sfide dell'umanità, dalla riduzione delle disuguaglianze alla salvaguardia dell'ambiente, o in un supercattivo che accelererà il processo di autodistruzione.

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I nostri incontri hanno offerto una visione profonda e multidisciplinare dell'AI, dimostrando come questa tecnologia sia al centro di un dibattito vivace e complesso che riguarda il futuro del business, della legalità e della società nel suo complesso. Scrivici se vuoi aprire una conversazione, condividere un’idea o un collaborare con noi su un tuo nuovo progetto.